Tre suggerimenti per diventare un indicizzatore migliore

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Nella Conferenza generale di aprile 2013, l’anziano Jeffrey R. Holland ha condiviso un concetto possente. Sebbene stesse parlando in generale in merito all’opera di edificazione del regno del Signore, credo che le sue parole si possano applicare al lavoro di indicizzazione e di arbitrato.

“Fratelli e sorelle, questa è un’opera divina in corso, le cui benedizioni e manifestazioni abbondano ovunque, quindi non preoccupatevi se ogni tanto sorge qualche problema che deve essere esaminato, compreso e risolto. Sarà sempre così. […]

Quindi siate gentili riguardo alla fragilità umana, con la vostra e con quella di coloro che servono con voi in una Chiesa diretta da uomini e donne volontari, comuni mortali. Tranne nel caso del Suo perfetto Figlio Unigenito, Dio ha sempre dovuto lavorare con persone imperfette. Per Lui dev’essere terribilmente frustrante, ma riesce a gestirlo. E noi dovremmo fare lo stesso. E quando vedete l’imperfezione, ricordate che la limitazione non è nella divinità dell’opera. Come suggerì un grande scrittore, quando la pienezza infinita si riversa, non è colpa dell’olio se se ne perde un parte perché un vaso finito non riesce a contenerla. Quei vasi finiti includono voi e me, quindi siate pazienti e tolleranti, e perdonate” (“Io credo”, Liahona, maggio 2013, 94).

Il lavoro di indicizzazione e di arbitrato è parte dell’opera del Signore per la salvezza dei Suoi figli. Egli ha reso questo lavoro disponibile ai nostri giorni per affrettare l’opera volta a trovare i Suoi preziosi figli affinché possano ricevere le ordinanze del tempio. Ciò rende questa un’opera sacra che richiede i nostri migliori sforzi. Ma indipendentemente dai risultati che qualcuno possa ottenere nell’arbitrato, nessuno di noi è un indicizzatore o un arbitro perfetto, e non c’è niente di male in questo.

Ciò che non va bene è venire meno dal cercare costantemente dei modi per migliorare. Quindi, a mo’ di suggerimento e in uno spirito di gratitudine per tutti voi che avete già contribuito a quest’opera, spendo una parola o due su come possiamo tutti sviluppare le nostre capacità di indicizzatori e arbitri.

1. Apprendete

Cercate sempre di apprendere in merito all’indicizzazione e all’arbitrato. Frequentate dei corsi, leggete gli articoli di questo notiziario e cercate istruzioni individuali da esperti indicizzatori e arbitri nel palo. Leggete le istruzioni di base per l’indicizzazione e, più particolarmente, le istruzioni specifiche che vengono fornite per ogni progetto. Siate consapevoli che le istruzioni possono differire da progetto a progetto e, anche se le avete lette, ripassatele ogni tanto per afferrarne i punti più sottili. Affidatevi alle guide in quelle situazioni in cui non vi sentite sicuri. E qualsiasi cosa facciate, non lasciate che l’eccessiva sicurezza vi porti alla noncuranza.

2. Fate  

La pratica rende le cose perfette, ma anche se le cose non dovessero essere perfette, la pratica le migliora di molto. Voi potete migliorare in ogni cosa a cui decidete di applicare la vostra mente. Quindi che cosa fate se, inizialmente, non riuscite a capire una calligrafia complicata? Migliaia di volontari hanno dimostrato che si può migliorare nel tempo e con l’impegno. Quando non riuscite ad andare avanti, chiedete il parere di un familiare oppure condividete il batch con qualcuno che ha più esperienza di voi, oppure visitate le varie comunità on-line dove potete trovare indicizzatori e arbitri esperti. Solitamente, essi risponderanno nel giro di qualche minuto alla vostra domanda. Soprattutto, esercitate la fede. Le persone i cui nomi indicizziamo conoscono queste persone, e più di una preghiera di richiesta di aiuto è stata ascoltata in modo miracoloso.

3. Insegnate

Anche se siete nuovi nell’indicizzazione, potete aiutare qualcuno che ha meno conoscenza a iniziare. Man mano che imparate, offrite volontariamente la vostra conoscenza agli altri, aiutandoli a superare gli ostacoli che voi avete già superato. Scaturisce un grande potere dall’insegnare un concetto a qualcuno. Solidifica la nostra comprensione e ci aiuta a ritenerla a un livello più profondo di quanto riusciremmo a fare altrimenti. L’insegnamento ci rende studenti migliori perché che ci obbliga a comprendere concetti in modo più approfondito per poterli spiegare e far comprendere agli altri. L’insegnamento è anche un modo divertente di imparare insieme e uno dei modi migliori per aiutare a espandere il bacino di volontari dedicati che consentono di accelerare ancora di più l’opera.

Lo dobbiamo al Signore e al nostro prossimo di svolgere il lavoro al meglio che possiamo. Questa è la Sua opera, e ha conseguenze reali ed eterne. Possiate sentirvi benedetti mentre cercate di servire, sapendo che è sufficiente fare del vostro meglio e che la vostra offerta è accettevole a Colui la cui opinione è l’unica che conta veramente.– Michael Judson

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