Tre confessioni di un arbitro

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Per prima cosa, una confessione non così umile. Sono un buon arbitro. Credo che la maggior parte degli arbitri per l’indicizzazione di FamilySearch possa dire la stessa cosa. Non siamo perfetti, ma ci sforziamo di fare del nostro meglio. Leggiamo le istruzioni per l’indicizzazione. Ogni tanto indicizziamo dei batch per mantenere la nostra capacità in esercizio. Possiamo recitare le principali linee guida dell’indicizzazione. Oltre a seguire le regole, alcuni di noi hanno alcune abitudini segrete da confessare.

Confessione n. 1

Mi sento in colpa, ma vado oltre questo sentimento per il bene dei ricercatori.

È difficile dover scegliere tra due buone indicizzazioni. So che entrambi gli indicizzatori hanno fatto del loro meglio e a volte nessuno dei due ha sbagliato, ma con l’attuale programma di indicizzazione devo scegliere l’indicizzatore A o l’indicizzatore B quando non concordano completamente. Questo va fatto in modo che il documento possa essere pubblicato su FamilySearch.org. Anche quando ritengo di aver fatto la scelta migliore in base alle istruzioni, mi sento male per il bravo indicizzatore con cui non sono stata d’accordo.

Confessione n. 2

Ho bisogno di guida.

Non posso fare l’arbitrato isolatamente. Non conosco tutto. Non ricordo ogni cosa. Per svolgere l’arbitrato correttamente, ho bisogno di ricevere aiuto e di rinfrescarmi la memoria. Per trovare risposte riguardanti l’arbitrato, mi affido alle istruzioni sul progetto, alle risorse di sussidio presenti nella pagina https://www.familysearch.org/it/fieldops/it/fieldops/familysearch-support-contact-us, all’assistenza locale, ad altri indicizzatori e all’Assistenza di FamilySearch.

Confessione n. 3

Faccio ricerche su Google.

Non molto tempo fa, ho arbitrato un atto di sepoltura del Regno Unito per “la molto onorevole Emily Harriet contessa Stanhope”. Questo progetto non prevedeva un campo Titoli e termini, ma mi sono chiesta se Stanhope si dovesse considerare un cognome o una parte del titolo.

Emily Harriet Stanhope© National Portrait Gallery, London

Cercando su Google, non solo ho scoperto che si faceva chiamare col cognome di Stanhope, ma ho anche trovato un suo ritratto presso la National Portrait Gallery di Londra. Eccezionale!

Sono anche venuta a conoscenza del fatto che il suo cognome da nubile era Kerrison, ma non l’ho indicizzato perché non era riportato nell’atto di sepoltura.

Va bene utilizzare le risorse che sono a disposizione, purché ci si sforzi di rimanere fedeli al documento.

Dunque, quali sono le vostre confessioni in merito all’arbitrato? Commentate qui sotto.

 

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